Terzo Pianeta sul fumo: ma da che pianeta…?

Copio e incollo dal sito della RAI: “Dopo più di 100 puntate di Gaia, il pianeta che vive, Mario Tozzi inizia una nuova avventura televisiva, evoluzione del programma che con successo ha affrontato per sette anni in modo nuovo i problemi e i misteri della Terra.”

Sabato 9 febbraio questa nuova trasmissione, TERZO PIANETA, ha affrontato IL TEMA DEL FUMO E DELL’INDUSTRIA DEL TABACCO.

Ricordo ancora con piacere la puntata di denuncia cruda e senza sconti di REPORT sulle multinazionali del tabacco. La Gabanelli (che è chiaramente una dea) ne ha cantate quattro alle tecniche criminali delle aziende che producono sigarette. E, per non risultare ipocrita, ha finito la trasmissione con la sigaretta in mano dicendo: “ragazzi, vi ho detto tutte queste cose mostruose ma io fumo. Consapevole.” La sua puntata era però di chiara aperta spietata denuncia.

Sabato sera TERZO PIANETA ha mandato in onda un LUNGHISSIMO SPOT PUBBLICITARIO a favore del fumo. Guardavo la trasmissione allibito. Benché l’assunto fosse in apparenza il solito (il fumo fa male, le multinazionali fanno cose turpi) in realtà il messaggio che è passato è il seguente: le multinazionali HANNO FATTO cose turpi, ma adesso sono diventate meno cattive e stanno studiando sigarette che facciano meno male, preoccupatevi piuttosto dell’inquinamento. Come a dire: le multinazionali studiano il modo di far morire di cancro un po’ di meno (ma sempre si muore!).

Il messaggio delle sigarette studiate per nuocere di meno si è affiancato ad altri due servizi, in grado di distogliere ulteriormente il telespettatore dal messaggio SIGARETTA=DANNO. Si è passati infatti a parlare dell’Olanda e della libertà (seppur molto limitata) che c’è in quel paese di vendere droghe leggere. Come a dire: ok, va bene, le sigarette faranno pure male, ma le droghe leggere sono peggio, dai.

Il passo successivo, per far dimenticare che le sigarette fanno male, ci porta su di un’isoletta (delle Filippine, mi pare), dove, a causa di una centrale termoelettrica a carbone, le persone si ammalano a causa dell’inquinamento ambientale.

Quindi, benché a parole (dedicando all’argomento solo una breve chiacchierata e non un filmato) si sia detto che il fumo di sigaretta è 1000 volte più pericoloso dell’inquinamento ambientale, l’ultimo servizio ci porta però in un’isoletta, apparente paradiso terrestre, dove la gente si ammala per colpa delle emissioni nocive di una centrale a carbone, MICA PER LE SIGARETTE!

Nel corso della trasmissione, poi, è stata presentata una serie di spot, spezzoni di film, scene televisive… in cui venivano messi in mostra pacchetti di sigarette con il marchio ben in evidenza. Un bombardamento di logo e immagini. Inaspettato e inusuale, visto che in Italia oggi è proibito pubblicizzare le sigarette. E mentre i marchi delle sigarette erano molto chiari e i messaggi delle campagne pubblicitarie (in Italia, appunto, proibite) arrivavano anche loro con chiarezza e con una discreta forza, nel momento in cui si parla di un numero verde per chi vuole smettere di fumare, il numero verde compare per pochi istanti e in modo poco chiaro.

Da un lato, quindi, spot consecutivi con tutti i marchi più importanti dell’industria della morte americana. E dall’altro pochi secondi – e di straforo – a un dettaglio (il numero verde) che forse sarebbe stato utile promuovere di più.

Il servizio sull’indiano che INSEGNA a fumare per mettersi in contatto con “il divino,” poi, è qualcosa di straordinario. La trasmissione sembra infatti studiata da qualche genio del marketing di un’azienda produttrice di sigarette! Dopo quel servizio, infatti, si arriva addirittura a individuare nel momento del fumo uno di quei pochi momenti in cui le persone ritrovano se stesse, si dedicano del tempo… quasi come a dire: quando fumo mi sto volendo bene.

UN MESSAGGIO ABERRANTE, carimiei. Che voglio condannare pubblicamente. Adesso. Qui.

Se qualcun altro ha visto la trasmissione, scriva i suoi commenti.

Ciao,
Marco di supersalute.com