Durante le vacanze di Pasqua la zia Camilla (che non è un’arzilla vecchietta ma la mia superatletica cognata poco più che quarantenne) mi ha detto senza peli sulla lingua: “per quello che mangi sei in forma”. L’ho preso come un complimento. Durante le feste, in effetti, ho la regola di avere poche regole.
La frase della zia Camilla mi ha fatto riflettere su un dato incontestabile: per sei giorni alla settimana – anche quando non svolgo attività sportiva – io mi muovo tantissimo. Ogni giorno infatti accompagno a scuola mia figlia a piedi e poi raggiungo il mio ufficio a piedi. Si tratta di 1 Km da casa a scuola e di 1,6 Km da scuola all’ufficio. Arrotondiamo per difetto a 2,5 Km per fare i conti in modo semplice. Poi vado a prendere mia figlia a scuola a ora di pranzo e la riporto a casa a piedi: altri 2,5 Km. Dopo pranzo torno in ufficio a piedi: 1,1 Km. Poi torno a casa a piedi la sera. A parte il primo chilometro mattutino con mia figlia, che si svolge passeggiando con calma, leggendo tutti i cartelloni, le insegne, le scritte sui muri che si trovano lungo il tragitto… il resto delle tratte lo faccio a passo spedito, con un ritmo da vera e propria “camminata veloce”, tanto che quando arrivo in ufficio sono anche discretamente accaldato.
La somma di questi tragitti è pari a poco più di 7 chilometri. Quando correvo, percorrevo ogni volta 10 Km. So benissimo che l’attività fisica svolta per un determinato periodo di tempo consecutivo ha come conseguenza lo scatenamento di una enorme serie di effetti positivi per il nostro benessere quotidiano. Ma c’è comunque una grande differenza tra non fare nulla e camminare per 7 chilometri ogni giorno.
Questa attività costante, quotidiana, svolta regolarmente per 6 giorni su 7, è la mia assicurazione sulla vita. Il tempo che dedico a questa attività non è sostituibile con altro: per andare a scuola e tornare impieghiamo in tutto un’ora (lo stesso tempo ci vorrebbe per andare in auto, fare la coda, cercare un impossibile parcheggio, uscire dall’impossibile parcheggio, rifare la coda). Per andare dalla scuola di mia figlia al mio ufficio e viceversa impiego meno di 40 minuti totali. Per il tragitto casa-ufficio impiego un massimo di 20 minuti. Ogni giorno, seppur in momenti diversi, sono in movimento per circa due ore.
Non si tratta di placide passeggiate guardando le vetrine ma di un costante impegno nel camminare a ritmo sostenuto per alzare le pulsazioni e ottenere tutti i vantaggi dell’attività fisica in questi “momenti di passaggio” indispensabili per la vita quotidiana mia e della mia famiglia.
Certamente io sono molto fortunato: vivo a Perugia, a breve distanza da tutto quello che mi serve, ma non così breve da risultare inutile ai fini dell’attività fisica. Ma ricordo che quando vivevo a Milano spesso sceglievo di percorrere in auto anche le “brevi distanze”, illudendomi di risparmiare tempo. A Milano passavo in auto circa 2 ore al giorno. Qui a Perugia quasi due ore al giorno le trascorro camminando.
Mi pare chiaro che ci ho guadagnato!
Tutto questo per dire che un’attività costante e quotidiana, anche svolta all’interno della propria routine di vita familiare o lavorativa, è in grado di supportarci nelle nostre strategie di miglioramento o mantenimento del benessere.
Provate a pensarci: quante volte scegliete di non andare a piedi senza che la scelta dell’automezzo o del motoveicolo porti un effettivo beneficio in termini di utilità o di risparmio di tempo?
Per esempio: andare a fare la spesa del sabato a piedi non è possibile, a meno che il vostro supermercato preferito non abbia un servizio di consegna a domicilio. Ma andare a comprare pane e latte si può tranquillamente fare a piedi. Andare in ufficio in auto ha senso quando si deve percorrere una distanza superiore ai 3/4 chilometri. Ma se il vostro ufficio si potesse raggiungere con una passeggiata di 30/40 minuti, i vantaggi sarebbero molteplici: niente spesa per la benzina, niente drammi alla ricerca del parcheggio (niente eventuale spesa per il parcheggio), niente inquinamento atmosferico… solo vantaggi per il benessere.
E’ da circa un anno che sperimento la vita senza auto e con le passeggiate quotidiane inserite nella mia routine esistenziale. In quest’anno ho avuto una crescente pressione lavorativa e quindi mi sono ritrovato a non avere più il tempo per le mie attività sportive quotidiane. Prima correvo o camminavo tutti i giorni sul tapis roulant per almeno 40 minuti. Oggi cammino all’aperto tutti i giorni per almeno 2 ore…
Tutto questo ovviamente porta a fare riflessioni ulteriori… come mai non trovo 40 minuti per correre sul tapis roulant ma posso spenderne 120 in giro a piedi per la città? In realtà queste “passeggiate operative” che svolgo tra casa, scuola e ufficio sono indispensabili per raggiungere i posti in cui devo effettivamente andare. Sostituendo quei tragitti con l’auto mi troverei ad avere molte spese in più e un risparmio – in termini di tempo dei trasferimenti – di circa 20/30 minuti. Insufficienti per poter scegliere di cambiare strategia.
Tanto più che tutto questo lo faccio anche per far camminare tutti i giorni mia figlia. Da casa a scuola, da scuola a casa. 2 Km al giorno sono pochi. Ma sono sempre meglio dell’equivalente trascorso in auto giocando con un videogame.
Qualcuno di voi ha sperimentato tecniche per inserire il movimento nella propria vita quotidiana senza impattare eccessivamente sul tempo a disposizione per lavoro e famiglia? La scusa di tutti quelli che non vogliono fare sport è spesso questa: “NON HO TEMPO”. Ma se si inserisce il movimento nelle attività che dobbiamo svolgere regolarmente, tutto cambia!
Suggerimenti?